Definizione:
Secondo la Ellen MacArthur Foundation, la definizione di economica circolare è:
Un’economia pensata per potersi rigenerare da sola.
Nel concetto di economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi:
- Biologici: in grado di essere reintegrati nella biosfera
- Tecnici: destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
L’obiettivo è quello di riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi (Fonte: il giornale dell’ambiente).
Economia lineare
L’economia lineare si basa sui seguenti processi (Fonte: bilanciarsi):
- Estrazione
- Produzione
- Distribuzione
- Consumo
- Smaltimento

La vita dei prodotti, quindi, finisce nella spazzatura, dove diventano inutilizzabili: puro accumulo di rifiuti che prende spazio e, spesso, inquina.
Nel frattempo le materie prime diventano sempre meno, perché non si da modo (e tempo) di rigenerarle.
Inoltre i processi di estrazione hanno spesso un forte impatto ambientale.
Economia circolare
I fondamentali del sistema di economia circolare, invece, sono i seguenti (Fonte: bilanciarsi):
- Sostenibilità ambientale/delle risorse: utilizzo di materie prime riciclabili o biodegradabili + l’uso di energia rinnovabile
- Nuova visione del concetto di proprietà: l’azienda produttrice rimane la detentrice del prodotto e lo offre al cliente per il suo uso o sotto forma di servizio
- Estensione del ciclo di vita: i prodotti vengono progettati in maniera tale che possano durare più a lungo/essere riutilizzati/riparati
- Recupero e riciclo: gli “scarti” vengono recuperati e introdotti in altri processi produttivi
- Condivisione: creare e promuovere piattaforme dove gli utenti, proprietari di beni, possono allocare i propri prodotti in modo che possano essere riutilizzati

Esempi di economia circolare:

Barilla
Barilla ha creato, in collaborazione con Favini, la cartacrusca che nasce riutilizzando la crusca (prodotto di scarto della produzione di pasta).
Fonte: il giornale dell’ambiente


Lavazza
Lavazza, in collaborazione con Novamont e con il Politecnico di Torino, ha creato un cialda biodegradabile. Inoltre, i fondi di caffè diventano una risorsa nella coltivazione di funghi.
Fonte: il giornale dell’ambiente


Vegea
Vegea ha creato un tessuto utilizzando le vinacce, che sono rifiuto del processo della produzione del vino.
Fonte: il giornale dell’ambiente


Volkswagen
Volkswagen ha aderito alla Global Battery Alliance, ovvero un’organizzazione fondata sul rispetto dei diritti umani e sociali, che vengono garantiti in ogni fase della lavorazione: dell’estrazione delle materie prime alla definizione di soluzioni per il riutilizzo delle batterie stesse.
Fonte: il giornale dell’ambiente


Mogu
Mogu realizza pannelli acustici partendo da materiali di scarto industriale come fibre di cotone e canapa. Dopo la fermentazione, i funghi rendono il materiale molto simile alla classica schiuma impiegata in edilizia.
Fonte: Repubblica


Orange Fiber
Orange Fiber ha brevettato e realizzato tessuti ecosostenibili di alta qualità a partire dagli scarti della lavorazione delle arance.
Fonte: Rinnovabili.it

Due aziende 100% circolari: la prova che tutto ciò è possibile!
Fonte: PLT Pure Green

The Circle
The Circle è un’azienda agricola che produce cibo in modo innovativo e sostenibile, grazie alla tecnologia dell’acquaponica. Si tratta di un’azienda 100% circolare perché non produce rifiuti e inquinamento.
Grazie ad quest’innovativa tecnologia l’azienda produce ortaggi e alleva pesci.
Cercando di semplificare, l’azienda ha riprodotto un piccolo ecosistema chiuso naturale: i pesci producono ammoniaca e scarti organici che diventano il fertilizzante delle piante. L’acqua in eccesso delle piante torna pulita nella vasca dei pesci con un risparmio idrico del 90%.
I vantaggi di questa tecnologia tutta italiana sono straordinari:
- 135 litri di acqua risparmiata per ogni kg di prodotto
- 33.000 kg di CO risparmiata ogni anno all’atmosfera
- Produzione per ettaro doppia rispetto alle coltivazioni tradizionali (e più veloce)
- 0% di emissioni inquinanti
- Nessun impiego di diserbanti, fertilizzanti di sintesi e antiparassitari


Fortunale
Tutto nasce dall’azienda Majra Moda (maglieria dal 1988) che nel 2018 decide di convertirsi alla circolarità lasciando una linea di abbigliamento ecologica: Fortunale.
L’azienda è ecologica perché viene usata lana biologica (ovvero da allevamento in cui gli animali pascolano liberi e non vengono sottoposti a trattamenti antiparassitari nocivi) e il processo di coloritura viene fatto tramite ricette antiche e l’utilizzo di ingredienti naturali come foglie, fiori, bacche… etc (quindi nessuna sostanza chimica).
Inoltre si tratta di un’azienda circolare perché ogni capo viene pensato per essere riciclato: le fibre possono essere rigenerate diventando materia prima.

Insomma: ecologia, sostenibilità e salvaguardia del pianeta… è tutto possibile anche senza rinunciare ad abiti, benessere e case calde. Basta solo volerlo.
Allora perché non lo vogliamo abbastanza?
Se vuoi scoprire altro su questo tema, guarda questo video (Fonte: Nier):